IL NUOVO LIBRO DI GIANLUCA TORO

Segnaliamo volentieri l’ottimo testo del nostro socio Gianluca Toro:

“Alberi-fungo e funghi nell’arte cristiana. Origini e sviluppo di un’iconografia”

Autopubblicato, Avvicinamenti (Pinerolo), 2021.
500 pagine e circa 300 illustrazioni in bianco e nero (più di 100 di rappresentazioni fungine).
Costo: 25 Euro (spese di spedizione incluse)
Il libro è distribuito direttamente dall’autore. Inviare le richieste a: gianlucatoro@libero.it

Sinossi:
“L’esistenza e il significato delle rappresentazioni fungine in generale (e dei cosiddetti alberi-fungo in particolare) nell’arte cristiana appare come un fenomeno sorprendente ed enigmatico. È una presenza sempre piú numerosa e sempre meno casuale, che giustifica una libera ricerca etnomicologica nell’ambito della cultura cristiana. La storia di questa ricerca è relativamente recente e risale agli ultimi 50 anni del ‘900. Essendo l’arte cristiana essenzialmente un’arte sacra, una rappresentazione fungina presente in quel contesto rimanderebbe, anche se non necessariamente, a una specie psicoattiva. L’effetto visionario ben si adatta alle tematiche dell’arte cristiana per le associazioni a cui dà origine, anche considerando che una sostanza psicoattiva può avere le caratteristiche di enteogeno, a
indicare un’esperienza spirituale significativa, anche visionaria, sperimentabile a seguito della sua assunzione.
Lo scopo della presente studio è stato quello di seguire l’origine e lo sviluppo iconografico di queste rappresentazioni, che hanno portato dall’albero all’albero-fungo stilizzato e all’albero-fungo vero e proprio, fino al fungo naturalistico passando per forme intermedie, tentando di definire il maggiore o minore grado di intenzionalità con
cui l’artista intese rappresentarle e il messaggio associato. Gli elementi considerati sono rappresentati dalla morfologia, la rappresentazione di un eventuale effetto psicoattivo, il tipo di scena e l’ambientazione, le dimensioni relative e posizione e la relazione con altri elementi della scena stessa, mentre i significati ipotizzati sono quello iniziatico-esoterico, indicazione della rilevanza di una scena, di un personaggio, di certe qualità o di un’azione, morte e
resurrezione, maligno-demoniaco, alimentare, naturalistico e decorativo e numerico.
Le specie riconoscibili sono principalmente l’Amanita muscaria e la Psilocybe semilanceata, con prevalenza di quest’ultima, insieme ad alcune possibili rappresentazioni di specie di Panaeolus. Queste rappresentazioni deriverebbero da un contesto piú vasto, rappresentato da una tradizione micologica di tipo religioso, filosofico ed
esoterico con origine nell’antichità, che la cultura cristiana assorbí ed espresse nell’arte. I soggetti rappresentati sono principalmente gli episodi biblici dell’Antico e Nuovo Testamento, perlopiú la Tentazione, Adamo ed Eva,
l’Albero della Vita e gli episodi della vita di Cristo (Annunciazione a Maria, Natività, Annunciazione ai pastori, Miracoli, Zaccheo, Trasfigurazione, Entrata in Gerusalemme, Deposizione, Sepoltura, Resurrezione e Ascensione), oltre agli evangelisti, santi e le Tavole dei Canoni. In particolare la Tentazione, l’Albero della Vita, Zaccheo e l’Entrata in Gerusalemme sono quelli piú legati a una possibile interpretazione etnomicologica. A questi temi si può associare una
serie di significati, anche compresenti, che ben si adattano agli effetti indotti da specie di funghi psicoattivi, in particolare il sogno, l’esperienza visionaria, spirituale o mistica, la conoscenza, l’idea di crescita spirituale, la manifestazione di poteri eccezionali e soprannaturali, la resurrezione, l’immortalità, l’idea di trasformazione e di rinnovamento, il contenuto di testi sacri e il paganesimo. La provenienza è prevalentemente europea e maggiormente da Germania, Francia e Italia, soprattutto per affreschi e miniature, mentre le opere in cui le rappresentazioni fungine sono piú diffuse sono le miniature, soprattutto tedesche. La datazione si situa prevalentemente tra XI e XIII secolo (soprattutto per le miniature), con esempi dall’arte paleocristiana e dal XIV, XV e XVI secolo e un caso possibile datato al XVIII secolo, ma già dal XIV secolo questo tipo di iconografia inizia a essere sempre meno presente”.

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